IL CUBISMO
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La nascita del cubismo si fa risalire a due figure principali, Braque e Picasso, destinate a cambiare radicalmente il corso dell’arte. Braque nasce nel 1882 ad Argenteuil, in Francia. Nei primi anni del secolo si interessa alle opere di Cèzanne e, nel 1906, entra a far parte di un gruppo di pittori che presero il nome di Fauves, belve, per la forza coloristica, quasi aggressiva, delle loro opere. Picasso nasce nel 1881 a Malaga, in Spagna. Nei primi anni del secolo è a Parigi, dove elabora una numerosa serie di tele di ascendenza simbolista e sociale (i cosiddetti periodi Blu e Rosa); dal 1904 ha lo studio nel Bateau-Lavoir. Sempre in questi anni conosce Apollinaire, il poeta che tanta parta ebbe nell’arte delle avanguardie d’inizio secolo; è proprio Apollinaire, nel 1912, a redigere alcuni testi teorici sul cubismo, pubblicati poi nel 1913 a Parigi. Titolo di quest’opera è Les peintres cubistes. Meditations esthétiques. Apollinaire identifica i vari sviluppi del cubismo in quattro diverse tendenze: Cubismo scientifico, fisico, orfico e istintivo. Alla prima di queste tendenze lega i nomi di Picasso, Braque, Gleizes, Laurencin e Gris. Per la seconda, ne individua il creatore nella persona di Le Fauconnier. La terza, quella del cubismo orfico, ritiene sia rappresentata da Delaunay, Picabia, Duchamp, Leger. Per quanto concerne la quarta, quella del cubismo istintivo, ci parla di Derain. I primi anni del secolo sono testimoni di altri, tra cui Gertrude e Leo Stein; Gertrude dedicherà a Ricasso uno scritto molto interessante. Intorno a questa figura di americana eccentrica, nel corso degli anni, si riunì gran parte della nuova generazione di artisti. Nel 1905 Picasso visita il Salon d’Automne dove può osservare attentamente le opere di Ingres e di Manet, dalle quali rimane notevolmente colpito. La lezione di Cézanne, già accennata nel caso di Braque, risulta importantissima anche per Picasso; inoltre, Cézanne, è in certo modo il momento di riflessione formale maggiore per i fondatori del cubismo. Proprio dalla resa della natura e dei corpi attraverso solidi geometrici, nasce la scomposizione cubista; fondamentali sono gli ultimi anni di lavoro del maestro di Aix, in particolare gli studi dedicati alla montagna S. Victoire. Oltre Cèzanne, anche Gauguin influenzerà molto la pittura del giovane Picasso. Nel 1907 Picasso esegue la grande tela intitolata Les Demoisels d’Avignon, quasi una dichiarazione d’intenti. Nello stesso anno conosce Braque. Per comprendere quest’opera bisogna tenere presente l’interesse di Picasso per l’arte africana e primitiva; inoltre, proprio mentre dipinge les Demoiselles, visita il museo etnografico del Trocadero. A diffondere l’interesse per l’arte africana fu, comunque, de Vlaminck, il quale da tempo ne coltivava la passione che trasmise principalmente tra gli artisti del gruppo Fauves, come Matisse e Derain. Dal 1909 il nuovo linguaggio comincia a diffondersi tra gli artisti, alcuni di questi sono Gris, Léger, Le Fauconnier, Metzinger e Delaunay, ai quali presto si uniranno Marcoussis, Gleizes, La Fresnaye, Duchamp e Picabia. Gli anni che precedono la grande guerra vedono il diffondersi del cubismo e la sua affermazione. Sempre crescente è il numero di artisti che si dedicano al nuovo linguaggio, anche se non sempre con esiti importanti. Negli anni 1911-12 appaiono nei dipinti cubisti, prima lettere e parole, poi frammenti di fogli di giornale, programmi di spettacolo, cartoni ondulati, carte da parati che imitano il legno e il marmo, pezzi di vetro, di incerata, ecc; una tecnica sperimentale che per Braque era un modo per avvicinarmi il più possibile all’ oggetto. 1913 Lo scardinamento delle leggi di rappresentazione prospettica assume un rigore sempre maggiore, sulle tele gli oggetti vengono scomposti in maniera più semplice e chiara rispetto alla frammentazione analitica precedente: Juan Gris afferma: (in questa pittura) l’analisi di ieri è diventata sintesi e i suoi elementi tendono verso campiture di colore uniformi e scalate su pochissimi piani, frutto della volontà di creare nuovi oggetti che non possano essere paragonati a nessun oggetto della realtà. Da questo momento il linguaggio cubista, frutto delle solitarie intuizioni parallele di Picasso e Braque, divento`linguaggio comune della cultura figurativa europea; verra’riutilizzato e rielaborato dagli artisti di tutta Europa alla ricerca di forme estremamente semplificate, permettendo ai mercanti d`arte che disponevano di quadri dei maestri del cubismo, di realizzare enormi guadagni. A partire dal 1917 la ricerca degli artisti europei si oriento` verso la riscoperta del linguaggio figurativo, dando vita al periodo neo-classico dell`arte contemporanea. I fondamenti del linguaggio cubista, quali la moltiplicazione dei piani spaziali, la geometrizzazione delle forme, vennero ripresi in forme molto piu`cariche di pathos negli anni della guerra civile spagnola, in opere di denuncia della violenza dei regimi totalitari di destra, come in Guernica di Picasso, del 1937. In Italia si ebbe una ripresa del secondo cubismo picassiano tra la fine della seconda guerra mondiale e il primo dopoguerra, in opere come la Crocefissione di Guttuso, o nelle nature morte di Morlotti. (da artway.it)
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